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Gli strumenti della mediazione familiare e scolastica nella prevenzione al bullismo e nell’educazione alla gestione del conflitto nelle scuole

Negli ultimi anni il fenomeno del bullismo è salito alla ribalta a causa dei numerosi “casi” denunciati dai mass media. Il Lockdown imposto dalla recente pandemia lo ha poi visto letteralmente esplodere nella rete nella versione cyber, la più insidiosa. La costante attenzione sollecitata dal proliferare di articoli, studi e ricerche se da una parte ha contribuito a creare consapevolezza in più ambiti, dall’altro ha legittimato un uso indiscriminato e spesso improprio del termine. Molto si dice del bullismo, delle sue caratteristiche, delle conseguenze e a chi rivolgersi quando accade. Poco o nulla invece si dice rispetto alle misure “preventive” possibili con cui supportare pre e adolescenti affinché i casi diminuiscano e possano imparare a sostare nel conflitto senza divenire necessariamente né bulli, né vittime.Il bullismo è un fenomeno “relazionale” complesso e articolato che non riguarda solo il singolo, ma coinvolge tutto il sociale e ci costringe a una profonda riflessione sul bisogno e sulla capacità di relazione dei nostri ragazzi.

È urgente tornare a mettere “al centro” la relazione con l’altro, relazione che implica un percorso attraverso la coscienza, la consapevolezza e la confidenza con le proprie emozioni. Un viaggio attraverso se stessi per empatizzare e interagire efficacemente con l’altro.

Attraverso un approccio interdisciplinare e l’utilizzo delle tecniche di mediazione scolastica abbiamo dato vita ad un metodo di educazione alla gestione del conflitto e di prevenzione al bullismo che, partendo dalla scuola coinvolge seppur in diversa misura, tutti gli attori: famiglia, scuola, associazioni, istituzioni e forze dell’ordine. Il Metodo Rubino-Viola, basandosi sulla cooperazione promuove tra i bambini/ragazzi – attraverso il rinforzo positivo e l’ottica del “I win You win” la ricerca di una soluzione da cui tutti i soggetti coinvolti, e non solo uno di essi, possono trarne beneficio.

Il Metodo proposto si pone come strumento concreto, operativo e replicabile non solo per gli operatori del sociale, ma per rispondere anche ai bisogni della scuola, degli insegnanti e degli educatori – in materia di prevenzione e promozione del benessere dell’infanzia e dell’adolescenza.

RAFFAELLA VIOLA
“Caino contro Caino”
Alpes Editore – Collana Psiche e dintorni, febbraio 2020
La mediazione familiare nelle liti tra fratelli per eredità e la gestione dei genitori anziani

Caino, dimmi
Qual è il bene più grande per un bambino?
L’amore di mamma e papà.
E quindi qual è il fratello più ricco?
Quello che riesce ad accaparrarsi tutto il loro amore.

Le relazioni umane sono “la materia” di cui siamo fatti.
Tutti noi attribuiamo significato a quello che ci circonda attraverso le relazioni e a nostra volta veniamo determinati da queste.
Non di rado sostiamo all’interno di un conflitto, senza riuscire a trovare una via d’uscita o un possibile accordo perché “ostacolati” dalla pretesa di un risarcimento e di un riconoscimento per un bene insufficiente o disatteso, o per relazioni mancanti. Questa dinamica è ancor più evidente nelle questioni ereditarie.

Dietro la lite per il bene economico (o per la gestione di genitori anziani) si cela per lo più il desiderio di ottenere economicamente quanto si ritiene non aver avuto affettivamente.
Il “bene” diventa lo strumento per ottenere una risposta al bisogno di “relazione”.

La pratica della mediazione inter-familiare, rivolgendo l’attenzione anche alla realtà interna degli attori che partecipano al percorso, si presenta come strumento elettivo per la gestione delle controversie ereditarie tra fratelli. È in grado di accogliere il loro bisogno affettivo e relazionale e accompagnarli nella trasformazione della relazione.
Attraverso la tecnica di mediazione si potrà evitare che gli attriti e i conflitti danneggino completamente i legami e fornire, allo stesso tempo, risposte concrete. Gli accordi raggiunti ed individuati all’ interno della fratria saranno soddisfacenti perché in grado di rispondere contemporaneamente al “quanto” economico, affettivo e relazionale.

La mediazione necessita di conseguenza di un approccio interdisciplinare che tenga conto degli aspetti psicologici, normativi e socio-culturali.
Il presente volume si rivolge a professionisti e non, interessati alla tecnica di mediazione inter-familiare, cercando di offrire uno sguardo ampio che tenga conto di tutti i fattori che intervengono e agiscono nel corso di una mediazione tra fratelli.

Il volume sarà disponibile presso l’editore dal 27 gennaio e in libreria da metà febbraio
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MARIA STELLA SQUILLACE
L’arcobaleno oltre la tempesta. La mediazione familiare dopo l’entrata in vigore delle unioni civili”,
Teke Editori, 2018, Roma

Il mediatore familiare si muove oggi all’interno di un nuovo quadro sociale frutto dei continui cambiamenti legislativi e culturali. Accanto alla famiglia c.d. tradizionale si sono, nel tempo, delineate nuove tipologie di famiglie composte da un solo genitore, ricostituite e allargate; famiglie miste e famiglie omosessuali.

Le esperienze omogenitoriali nel nostro Paese stanno aumentando e gli operatori del settore non possono sottrarsi a una riflessione consapevole sull’evoluzione in atto.

L’allontanamento dal modello tradizionale implica una maggiore consapevolezza e responsabilità sia da parte del Legislatore che da parte dei professionisti che operano nel settore.

La mediazione familiare implica un confronto continuo e quotidiano rispetto al conflitto separativo e rappresenta un’opportunità per incentivare anche sul piano sociale la diffusione di buone pratiche.

In tal senso, può diventare uno strumento prezioso e innovativo, al passo con le evoluzioni e i cambiamenti, divenendo un istituto utile per gestire la conflittualità durante la separazione e scoraggiare percorsi giudiziali anche nelle coppie omosessuali con figli, con l’obiettivo di tutelare l’interesse superiore dei minori coinvolti.

Appare necessario analizzare, dunque, la specificità e i bisogni delle famiglie omosessuali e dei loro figli, partendo dall’attuale quadro normativo.

Il testo si propone di sollevare una riflessione sul panorama attuale e sull’evoluzione sociale delle relazioni familiari che oggi non hanno ancora ottenuto un reale riconoscimento giuridico.

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In vendita su AMAZON


COSTANZA CASTELLI – ENZA MUSOLINO – MARIA STELLA SQUILLACE
“Famiglia luogo di perdono,
Teke Editori, 2018, Roma

L’attenzione di noi Mediatori si concentra sempre più sul “Familiare” nel tentativo di analizzare le urgenze che provengono dalle famiglie in difficoltà; si cerca di stabilire una relazione di aiuto alle famiglie in crisi utilizzando la rigorosa metodologia della mediazione familiare.

La Mediazione, di solito, si attua in 10/12 incontri. Naturalmente può essere molto più breve se le persone hanno gli stessi bisogni.
Nessun punto della metodologia può essere spostato o anticipato senza che il risultato ne risenta.
La Collana si propone di rendere noti i risulti più diversi e interessanti man mano che vengono ottenuti in questo campo.
Sia che essi riguardano il ciclo di vita sia che siano strettamente familiari.
Nella nostra ricerca i personaggi sono inventati e non c’è alcuna corrispondenza con la realtà.
La Collana si rivolge a coloro che operano sia nelle scienze giuridiche sia nelle scienze psicologiche o sociali o che siano interessati comunque alle problematiche familiari.
La Collana è diretta anche agli specialisti agli operatori che trattano la famiglia o i responsabili dei vari servizi.

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In vendita su AMAZON


ADRIANA SPAGNUOLO – ENZA MUSOLINO – NADIA RUBINO
“La storia degli affetti”
Teke Editori, Maggio 2017, Roma

L’attenzione di noi Mediatori si concentra sempre più sul “Familiare” nel tentativo di analizzare le urgenze che provengono dalle famiglie in difficoltà; si cerca di stabilire una relazione di aiuto alle famiglie in crisi utilizzando la rigorosa metodologia della mediazione familiare. La Mediazione, di solito, si attua in 10/12 incontri.
Naturalmente può essere molto più breve se le persone hanno gli stessi bisogni. Nessun punto della metodologia può essere spostato o anticipato senza che il risultato ne risenta.
La Collana si propone di rendere noti i risulti più diversi e interessanti man mano che vengono ottenuti in questo campo. Sia che essi riguardano il ciclo di vita sia che siano strettamente familiari.
Nella nostra ricerca i personaggi sono inventati e non c’è alcuna corrispondenza con la realtà.
La Collana si rivolge a coloro che operano sia nelle scienze giuridiche sia nelle scienze psicologiche o sociali o che siano interessati comunque alle problematiche familiari. La Collana è diretta anche agli specialisti agli operatori che trattano la famiglia o i responsabili dei vari servizi.

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